Storico accordo di "fusione tra pari" che vedrà il trader in commodity svizzero Glencore e la connazionale Xstrata, leader nella produzione di metalli di base e carbone unirsi in un unico gruppo il cui valore complessivo è stato stimato in 90 miliardi di dollari per un Ebitda che nel primo anno di vita del gruppo arriverà a 500 miliardi di dollari.
Il deal prevede che Glencore emetta 2,8 nuove azioni per ogni azione Xstrata non posseduta; ciò implica una valutazione del produttore di metalli a 1.290,10 sterline per azione, con un premio del 15,2%. Il valore delle nuove emissioni Glencore raggiungerà i 39,1 miliardi di sterline, e in più il trader in commodity pagherà alla società acquisita una "compensazione" di 298 milioni di sterline.
Per diventare effettivo, l'accordo deve essere votato dal 75% degli azionisti di Xstrata, escluso ovviamente Glencore (che detiene già il 34%); si fosse trattata di una semplice acquisizione, sarebbe stato sufficiente il voto del 50% degli azionisti.
Ma come sarà il nuovo gruppo dopo il deal? Glencore-Xstrata occuperà il quarto posto nella classifica globale degli operatori in materie prime, con una presenza in 33 Paesi, 101 miniere e circa 130 mila impiegati in tutto il mondo. La struttura portante e il "personale chiave" di Xstrata saranno mantenuti anche dopo la fusione; miniere e struttura logistica saranno essenziali per la vita di un gruppo che si occuperà all'interno tanto della produzione quanto del commercio di materie prime.
Intanto, Xstrata ha postato oggi i suoi risultati per l'anno 2011, che si sono rivelati in linea con le attese. L'Ebitda è stato di di 11,6 miliardi di dollari, in aumento del 12% rispetto ai 10,4 miliardi di dollari dello scorso anno. Gli analisti di Bloomberg si attendevano un risultato di 11,5 miliardi di dollari. I profitti sono saliti del 12% rispetto allo scorso anno a 5,7 miliardi di dollari, mentre l'eps è salito a 1,9 dollari rispetto ai circa 1,7 dello scorso anno. Il dividendo per azione nel 2011 sarà di 40 centesimi, contro i 25 del 31 dicembre 2010.
Il valore di Xstrata è lievitato dal 2001 ad oggi da 500 milioni a 59 miliardi di sterline, mentre Glencore è salito dagli 1,2 miliardi del 1994 (data del management buy-out della società) ai 50 miliardi. Secondo gli analisti di Credit Suisse, che ieri in un report hanno commentato le implicazioni del deal, il nuovo gruppo avrà la potenza di fuoco necessaria a fare offerte su altri operatori del settore. Tra le società nel mirino, ad esempio, potrebbe già esserci Anglo American.
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