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Banconote false

Euro
Nel nostro Paese i soldi falsi in circolazione aumentano sempre più. Nonostante le forze dell’ordine continuino a scoprire in cui viene fabbricato denaro contraffatto, la situazione non fa che peggiorare. Ecco come riconoscere le banconote contraffatte, qualora capitino nelle nostre mani. Bastano pochi secondi per verificare l’autenticità di una banconota. Innanzitutto la si deve toccare: la banconota autentica deve possedere una certa rigidità e una particolare consistenza, conferitagli dalle fibre di puro cotone con cui viene fabbricata; pertanto, non deve risultare liscia, quasi cerata. Banconota da 20 euro, il taglio più contraffatto, deve presentare, sulla parte frontale, una striscia verticale olografica: muovendo il biglietto, l’immagine sulla striscia deve mutare a seconda dell’inclinazione, mostrando, alternativamente, la cifra “20” ed il simbolo € su un campo iridescente, cosa che non accade nelle banconote false. Sul retro, la banconota autentica deve presentare una striscia verticale iridescente, brillante: anche in questo caso, muovendo il biglietto, sulla striscia dovranno apparire alternativamente la cifra che indica il valore della banconota e il simbolo dell’euro. Gli elementi di sicurezza che la cartamoneta vera deve possedere sono quattro. Questi elementi sono di particolare importanza, visto che sono comuni a tutte le banconote. Innanzitutto la filigrana, cioè il disegno (marchio di fabbrica della cartiera produttrice) che è possibile scorgere sulla parte bianca della banconota: la si può vedere in controluce su entrambi i lati del biglietto. Nella banconota vera la filigrana sta all’interno della carta, perché è ottenuta in fase di fabbricazione variando lo spessore della carta stessa; nella banconota falsa, invece, la filigrana è impressa come se fosse un timbro. Poi c’è il filo di sicurezza, ossia il filo metallico sottilissimo inserito nella carta della banconota: nel denaro falso, questo filo è molto chiaro e, nella maggior parte dei casi, è solo una stampa. Passiamo al numero in trasparenza: in uno degli angoli superiori, su entrambi i lati della banconota, sono stampati alcuni segni che, visti in controluce, si devono completare formando il valore della banconota stessa (nel caso della banconota da venti euro, si deve formare il numero “20”); nel denaro falso questi segni non si completano, ma creano delle cifre “sfalzate”. Infine, sulla parte frontale del biglietto, nella parte alta, ci deve essere un piccolo trapezio, che non solo deve essere ben scuro ed evidente, ma soprattutto deve essere in rilevo: passandoci sopra l’unghia, si deve percepire una sorta di zigrinatura. Quest’ultimo è l’elemento su cui si concentra la maggior parte degli esercenti quando incassa denaro. Fateci caso. Se abbiamo dei dubbi sull’autenticità di una banconota, non dobbiamo tentare di spenderla, perché questo costituisce un reato. Dobbiamo, invece, farla esaminare dagli addetti agli sportelli delle banche ordinarie o degli uffici postali: questi, se ritengono che la banconota è falsa, hanno l’obbligo di ritirarla e trasmetterla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia, dove viene esaminata per accertarne definitivamente la falsità. Se la banconota, dopo le perizie suddette, risulta autentica, veniamo rimborsati.

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