Il centro studi di Confindustria rileva che l'Italia arretra nella produzione manifatturiera, scivolando così dal quinto all'ottavo posto, superata da India, Brasile e Corea del Sud. "Nuova recessione, credit crunch e bassa redditività soffocano l'industria italiana", avverte il rapporto sugli scenari industriali stilato dagli economisti di Viale dell'Astronomia.
"La ricaduta in recessione mette a repentaglio l'industria italiana e per rafforzare il manifatturiero, motore della crescita attraverso l'innovazione, è tornata strategica la politica industriale. - analizza il capo del centro studi, Luca Paolazzi, il quale aggiunge - Purtroppo quest'ultima è vincolata alle inefficienze della pubblica amministrazione e dalla mancanza di governi dalla visione di lungo periodo".
Secondo il rapporto cambia anche la concezione di Made in Italy, tradizionalmente legato alla moda, che dal 1991 al 2011 perde quota, passando così dal 21,5% al 13,9% dell'export. Mentre, per esempio, "i prodotti con maggiore intensità tecnologica ed economie di scala sono saliti dal 60,8 al 66,9%", nonostante "una debacle per computer e elettrodomestici".
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