La Apple è poco green

Il blog del Wall Street Journal, mette in risalto come i dipendenti del comune di San Francisco, siano invitati a non comprare notebook e pc Apple. Lo stesso quotidiano finanziario ha reso noto, qualch giorno fa, la ragione del blocco all'acquisto con soldi pubblici di computer "made in Cupertino". Apple, infatti, ha avanzato alla Epeat (Electronic Product Environmental Assessment Tool ), l'organismo che regola le certificazioni di ecompatibilità per i dispositivi elettronici e che vincola i produttori di hardware al rispetto di determinati parametri di efficienza energetica, la richiesta di rimuovere dalla lista dei prodotti certificati 39 modelli fra pc desktop e portatili (fra cui vecchie versioni del MacBook Pro e del MacBook Air) e monitor. La missione "green" della casa californiana, che molto sta investendo per dare vita a un data center alimentato completamente o quasi con energie rinnovabili, conosce quindi una parentesi negativa, che non ha mancato di sollevare da più parti congetture e speculazioni. Detto che sia gli iPhone che gli iPad non rientrano nel programma di certificazione dell'Epeat, a Cupertino hanno spesso esibito rapporti dettagliati sulle virtù "eco" di prodotti e processi produttivi e si spiega di conseguenza a fatica una decisione che in seno all'organismo ha generato manifesta delusione. Proprio perché Apple è stata una grande sostenitrice dell'ente fino a ieri. La spiegazione sta nel nuovo Macbook con schermo a retina. Il suo design compatto, e ultraslim, non permettono una facile scomposizione delle componenti e, di conseguenza, rendono difficile la differenziazione degli scarti.

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