Con il termine "lavoro in somministrazione" si intende una tipologia di contratto nel quale entrano in gioco tre soggetti.
Rientrano all'interno di questa categoria, infatti, i contratti di lavoro stipulati grazie alla mediazione di un'agenzia del lavoro. In linea di massima il datore di lavoro incarica l'agenzia interinale della ricerca di figura professionali.
In questo caso l'agenzia assume non solo l'incarico burocratico, ma anche quello pratico di ricercare ed assumere il lavoratore per un lasso di tempo, solitamente determinato, dietro pagamento di commissione da parte del datore di lavoro.
Il contratto di lavoro in somministrazione ha subito un iter abbastanza tortuoso e complesso che ha subito una svolta significativa nei primi anni 2000 con la legge Biagi e Treu.
Sebbene fortemente contrastato in passato soprattutto dai sindacati dei lavoratori, tale tipologia di contratto ha mostrato tutte le sue potenzialità durante il periodo pandemico e post-pandemico, permettendo alle aziende di optare per sistemi di gestione del lavoro più flessibili in grado di far fronte con più efficacia alla crisi economica.
Lavoro in somministrazione: vantaggi per le aziende
Sebbene il costo di gestione di un lavoro in somministrazione per un'azienda è solitamente calcolato intorno al 10%-18% del costo del lavoro, come abbiamo già avuto modo di constatare, il vantaggio per un'azienda è significativo soprattutto per controbilanciare una situazione economica abbastanza incerta o situazione di picchi di produzione.
Sebbene sia calcolata una percentuale per le agenzie sul costo del lavoro, è importante precisare che questo non subisce innalzamenti in caso di lavoro in somministrazione. L'investimento, in questo caso, sul lavoratore è quello previsto dal contratto nazionale di riferimento, la percentuale di commissione si aggiunge, così, come costo di servizio.
Ciò che alleggerisce le aziende, in questo caso, sono gli oneri previdenziali, assicurativi ed assistenziali che rimangono in capo all'agenzia.
Lavoro in somministrazione: opportunità per i giovani, ma non solo
Il contratto di lavoro in somministrazione è un'opportunità di accesso al mondo del lavoro importante per i giovani. La stringente normativa imposta alle agenzie per il lavoro, infatti, garantisce ai lavoratori la stessa retribuzione e gli stessi diritti garantiti dalle aziende se venissero assunti.
Al rispetto di diritti ed un allineamento salariale, si aggiunge anche la possibilità di usufruire di fondi per la formazione.
Così il 60,9% dei lavoratori in somministrazione è in grado di ottenere nuove opportunità lavorative entro 30 giorni dalla scadenza del contratto, una soglia ben più alta di quelli invece con contratto non in somministrazione.
Le possibilità, inoltre, risultano maggiori entro 90 giorni: stando alle statistiche, se solo poco più della metà dei lavoratori con contratto a termine stipula un nuovo contratto, il dato aumenta significativamente nel caso del lavoro in somministrazione per il quale oltre il 74% dei lavoratori, alla scadenza del contratto, ha la possibilità di firmarne uno nuovo.
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