Aumentano ancora i prezzi nazionali del carburante. Picchi record nel Centro Italia dove la benzina verde sfiora 1,90 euro al litro ed il diesel raggiunge quota 1,77 euro al litro. La media nazionale, invece, registra per la “verde” oltre 1,79 euro e per il diesel 1,73 euro. Le ragioni di questo secondo rialzo nel giro di tre giorni, sono legate all’emergenza gelo che sta provocando un’impennata della domanda di gasolio per il riscaldamento, in particolare proprio nel Centro Italia. Ed i rincari sono legati anche alla crisi di Petroplus, il maggior produttore indipendente di carburante in Europa, con la conseguente riduzione dell’offerta dalle cinque raffinerie dell’operatore svizzero. Questo il quadro che emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per Check-Up Prezzi QE.
Valutazioni simili da parte di Nomisma energia. A variare i prezzi su benzina e gasolio sono Eni, Esso e Q8. Per il Cane a sei zampe si registra un rialzo di 0,6 centesimi su entrambi i prodotti, con la verde a 1,786 euro e il diesel a 1,737 euro. Nuovo aumento dunque per le medie ponderate nazionali dei prezzi tra i diversi marchi in modalità servito, anche perché Eni ed Esso insieme contano per circa il 45% della rete, tra impianti di proprietà e convenzionati: benzina +0,3 centesimi, gasolio +0,5 centesimi. Volano oltre i 10 centesimi al litro gli “sconti” presso le pompe bianche, con la benzina in media nazionale a 1,670 euro e il gasolio a 1,633 euro. Stabili le medie nazionali del Gpl Eni (0,789 euro al litro) e del metano (0,95 euro al kg).
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