I consumi delle famiglie italiane sono tornate indietro di quasi 15 anni, tornando ai livelli del 1998. Lo afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli che parla di "effetti recessivi pesanti. L'Italia è più povera". Per le manovre correttive, dice, il Pil procapite nel 2012 torna ai livelli del 1999.
"Se non si rimettono in moto crescita e occupazione, la medicina del rigore diviene insostenibile". Per questo - dice Sangalli parlando all'assemblea annuale dell'organizzazione - in Europa il governo deve porre "con determinazione e urgenza la questione della inderogabile e tempestiva integrazione tra le ragioni della disciplina fiscale e di bilancio e le ragioni della crescita e dell'occupazione". Servono fatti - dice - basta tentennamenti.
Pesa come un macigno, tanto sulla congiuntura quanto sulla prospettive di medio termine, l'impatto delle manovre correttive di finanza pubblica, rafforzate dalla manovra 'salva-Italia'. In più, la recessione riduce la domanda di credito e ne irrigidisce l'accesso. "Il credito ci sarà pure ma è con il contagocce - dice - E le gocce sono insufficienti a bagnare il terreno della crescita, divenuto troppo arido.
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