Conto corrente a zero spese e senza bollo, con prelievi bancomat illimitati presso il prestatore dei servizi di pagamento (istituti di moneta elettronica o di pagamento, banche o Poste) e dodici annui in altri. E ancora, nessun limite ai pagamenti con carta di debito, mentre quelli effettuati tramite bonifico nazionale o Sepa (cioè nei paesi dell'area euro), con addebito in conto, non potranno superare i sei l'anno (dodici invece il limite massimo per i pagamenti ricorrenti con bonifico).
Sono alcune delle caratteristiche del conto di base per le fasce socialmente svantaggiate (con Isee sotto i 7.500 euro), previsto dalla manovra salva-Italia.
L'articolo 12 del decreto, licenziato a dicembre, stabiliva che, entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione, Mef, Banca d'Italia, Abi, Poste e associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, avrebbero dovuto definire con una convenzione ad hoc l'identikit di un conto di base, dai costi contenuti, trasparenti e facilmente comparabili, e offerto senza spese alle fasce più disagiate e ai titolari di pensione fino a 1.500 euro mensili alle prese con conti di base destinati all'accredito e al prelievo del loro assegno.
L'articolo 4 della convenzione stabilisce così che il conto di base includa, a fronte di un canone annuale onnicomprensivo, alcune operazioni, tra cui sono compresi, ogni anno, sei prelievi di contante allo sportello, prelievi bancomat illimitati se effettuati con il prestatore dei servizi di pagamento e dodici presso altri, 36 pagamenti ricevuti tramite bonifico nazionale o Sepa (incluso accredito stipendio e pensione). Il conto di base non prevede scoperti né ordini di pagamento con saldo negativo per il consumatore, comporta costi aggiuntivi se vengono superati i limiti fissati nella convenzione e, come detto, non ha spese per chi dichiara un Isee sotto i 7500 euro. Per accedervi, però, dovrà produrre, al momento della richiesta, un'autocertificazione in cui attesta di non essere titolare di un altro conto di base. Il conto, chiarisce l'accordo, «può essere cointestato solo ai componenti del nucleo familiare sulla cui base è stato calcolato l'Isee». L'autocertificazione dovrà essere prodotta annualmente entro il 1° marzo e, se ciò non avverrà, al cliente saranno addebitati spese e bollo.
La convenzione fissa poi due strade per i titolari di pensione fino a 1.500 euro che non ricadono nella suddetta soglia Isee. Potranno chiedere infatti l'apertura di un conto base che sia gratuito per una serie di operazioni dettagliate nel documento: 12 prelievi di contante allo sportello, operazioni bancomat illimitate presso il prestatore del servizio e illimitati i pagamenti ricevuti con bonifico nazionale o Sepa (incluso accredito pensione), come pure quelli effettuati con carta di debito. Oppure accedere a un conto gratuito che consenta esclusivamente le operazioni elencate in precedenza. Anche per i pensionati, con assegno inferiore ai 1.500 euro mensili, vige l'obbligo dell'autocertificazione all'apertura del conto, da rinnovare poi annualmente pena la perdita della gratuità «a decorrere dal 1° gennaio dell'anno di riferimento».
L'accordo fissa poi una serie di tasselli per assicurazione informazioni trasparenti e istituisce presso il Mef, senza maggiori oneri per le casse statali, un osservatorio permanente che dovrà monitorare l'andamento dei conti di base e delle spese connesse e fornire, ogni anno, una relazione dettagliata al ministero.
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