Nel bilancio della Guardia di finanza sulla lotta alla contraffazione, emerge che l'attività di "taroccaggio" oltre che dedicarsi ai soli capi firmati e agli articoli di pregio, macina di tutto. In un anno la Guardia di finanza ha sequestrato 105 milioni di prodotti contraffatti o pericolosi, portando a termine 13mila operazioni anticontraffazione e sottraendo all'economia criminale un controvalore, stimato, per ciascuna operazione di 2 milioni di euro.
Proprio il dato dei beni di consumo preoccupa la GdF. I sequestri effettuati hanno riguardato così articoli per la casa e per la scuola. In pratica detersivi, saponi, accendini, penne, profumi, ma persino le figurine dei calciatori. Finiscono così sul mercato prodotti non conformi agli strandard comunitari e di sicurezza, con rischi anche per l'incolumità fisica dei consumarori.
Si tratta di meccanismi su larga scala che sempre più spesso coinvolgono la criminalità organizzata, anche di stampo mafioso. E così nel corso del 2011 i malavitosi che sono finiti in carcere per aver partecipato a operazioni di contraffazione sono aumentati del 20% rispetto all'anno precedente. E dall'entrata in vigore nel 2009 del pacchetto anticontraffazione sono stati sequestrati ai trafficanti beni per 250 milioni di euro.
Le Fiamme gialle mettono poi in luce sia i trucchi più comuni tra i trafficanti di prodotti contraffatti (transito dai porti del nord Europa, frazionamento dei carichi, assemblamento in Italia di prodotti contraffatti), che l'uso sempre più pervasivo della rete per diffondere questi beni.
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