Le prime vittime della crisi economico-finanziaria sono i giovani: in quattro anni il tasso di disoccupazione nella fascia tra 15 e 24 anni è aumentato di 7,8 punti percentuali. E’ quanto emerge dalle tabelle dell’Istat, contenute nel rapporto 2012. Secondo i dati dell’Istat sono stati i giovani soprattutto a pagare il difficile momento economico: il tasso di disoccupazione per gli under 24, tra il 2008 e il 2011, è passato dal 21,3% al 29,1%, con un incremento quattro volte superiore rispetto al dato medio, che ha fatto registrare un calo di 1,7 punti percentuali, si è passati dal 6,7% all’8,4%.
Nello stesso periodo i ragazzi che non studiano e non cercano lavoro, sono arrivati al 22,7%, con un incremento di 3,4 punti percentuali rispetto al 2008. Il tasso di disoccupazione di lunga durata (oltre 12 mesi) è salito al 4,3%, con un incremento di 1,3 punti. Cresce anche il tasso di inattività nella fascia 15-64 anni, che è passato dal 37% al 37,8%, interessando quasi esclusivamente gli uomini. Il dato è infatti aumentato di 1,3 punti, portando la percentuale complessiva dei maschi inattivi al 26,9% dal 25,6%. Stabile il dato relativo alle donne, che passano dal 48,4% nel 2008 al 48,5% nel 2011.
Contemporaneamente, il reddito reale delle famiglie è cresciuto tra il 2000 e il 2010 appena del 6,2% ma mentre nei nuclei con capofamiglia lavoratore autonomo il reddito è cresciuto del 15,7%, nelle famiglie di operai, apprendisti e commessi il reddito è diminuito nel decennio del 3,2%. Nel periodo considerato, il reddito delle famiglie di dirigenti è cresciuto dell’8% mentre in quelle di pensionati del 9,8%.
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