Ipoteca ed espropriazione viaggiano di pari passo. Non può cioè iscriversi il vincolo se il credito erariale non è poi realizzabile con la vendita forzata perché la somma dovuta è inferiore alla soglia minima degli 8mila euro stabilita dalla legge. Le sezioni unite della Cassazione, sentenza n. 5771/2012, nel respingere il ricorso di Equitalia, hanno sciolto a favore del contribuente una vecchia disputa giurisprudenziale.
Il Dl sulle semplificazioni fiscali (16/2012), ora all’esame del Parlamento per la conversione, ha elevato a 20mila euro il limite per l’espropriazione (allineandovi quello per l’ipoteca), anche a seguito dei numerosi fatti di cronaca che hanno evidenziato l’apposizione di ipoteca e il successivo esproprio degli immobili a partire da semplici contravvenzioni stradali.
La vicenda che ha portato al rigetto del ricorso di Equitalia - che aveva già perso nei primi due gradi di giudizio - origina da una iscrizione ipotecaria su due terreni di proprietà di una Srl, in provincia di Catanzaro. La società non aveva pagato una cartella esattoriale di 2.028 euro emessa a seguito del mancato versamento dei contributi dovuti per opere irrigue realizzate dal Consorzio di bonifica.
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