Fra luglio e settembre di quest'anno, l'economia giapponese ha registrato una flessione del 3,5% su base annua. Il calo e' in linea con le attese degli economisti; a influire sul dato anche l'aumento delle tensioni con la Cina nell'ambito della disputa territoriale sulle isole contese Senkaku-Diaoyu, che ha inferto un colpo alle esportazioni gia indebolite da un rallentamento della domanda globale.
Gli economisti prevedono per il trimestre ottobre-dicembre un nuovo calo, che porterebbe il Giappone ufficialmente in recessione.
Si tratta di un risultato "grave", ha sottolineato il primo ministro giapponese Yoshihiko Noda. La spesa dei consumatori -che rappresenta circa il 60 per cento del Pil del Giappone- e' scesa dello 0,5 per cento trimestre su trimestre per la seconda volta.
La spesa in conto capitale aziendale e' scesa al 3,2 per cento, il primo calo in due trimestri, a seguito di un aumento dello 0,9 per cento nel periodo aprile-giugno, mentre la spesa pubblica e' aumentata del 4 per cento a causa della ricostruzione nelle zone colpite a marzo 2011 dal terremoto e dello tsunami.
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