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I nostri dicasteri spendono 283 miliardi

Il più costoso è il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che, in conto spese, ogni anno mette circa 100 miliardi di euro. In totale, i nostri dicasteri, spendono circa 283 miliardi e la metà serve solo per farli funzionare con una spesa giornaliera di un miliardo. Queste le cifre contenute nel dossier del servizio bilancio dello Senato. Calcoli che servono per garantire il successo della spending review che dovrebbe assicurare risparmi fino a 5 miliardi. Raggiungere una tale riduzione della spesa tra giugno e dicembre 2012, equivale ad avere 8,5 miliardi di risparmi strutturali entro il 2013. Tre miliardi arriveranno dai tagli della spesa sui quali sta ragionando Enrico Bondi. Il resto arriverà dalle varie sforbiciate a carico dei ministeri. Dal dossier saltano fuori cifre interessanti e curiosità. Come il miliardo speso ogni anno per le confessioni religiose o gli 848 milioni di euro pagati dal ministero di Grazia e Giustizia per coprire le spese delle intercettazioni. In totale il conto certificato è di 283 miliardi. Di questi 108 vanno per il semplice funzionamento della macchina. Il servizio bilancio del Senato si è concentrato nel segnalare le spese più consistenti, in particolare, i trafserimenti di denaro a favore delle società pubbliche. Quasi due miliardi a Ferrovie, Anas e Enav, 4.3 miliardi all’Inps. Il contributo (1,4 miliardi) per rilanciare la lotta all’evasione fiscale. Il conto più salato spetta al ministero del Lavoro. Cento miliardi , di cui 98 versati per interventi di politiche sociali, mentre 300 milioni vengono spesi per il funzionamento degli uffici territoriali. I conti spesi per la Giustizia è limitato: circa 7 miliardi. Di questi la metà viene spesa per far funzionare i tribunali italiani. Mentre quasi un miliardo va in copertura per i costi delle intercettazioni. Ministero degli Esteri 1,7 miliardi. Di questi ben 579 milioni vengono spesi per supportare le sedi estere della Farnesina. I conti del Senato, oltre che sprechi, segnalano sbilanciamenti di spesa. E’ l’esempio dell’Istruzione che, su un tesoretto annuo di 44 miliardi, ne spende 40 per l’istruzione scolastica e appena 444 milioni per le università. Appaiono, invece, troppi gli 84 milioni di euro dati agli atenei privati. Undici miliardi  il Viminale. Il ministero dell’Interno spende 486 milioni per far funzionare le Prefetture, 84 per i collaboratori di giustizia e 200 per i servizi accoglienza stranieri. Il ministero delle Infrastrutture pesa sul bilancio del Paese per 7,5 miliardi. La Difesa per 19, 17 dei quali consumati per il solo funzionamento del ministero.

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