Comprando un'auto usata, soprattutto da un privato, ci sono pratiche burocratiche da effettuare e risolvere per non avere scocciature in seguito, in primis il passaggio di proprietà.
Una volta venduta o acquistata una vettura si hanno due mesi di tempo per concludere il passaggio di proprietà e aggiornare i documenti di guida. Per farlo bisogna rivolgersi alla Motorizzazione civile o agli uffici del Pra per recuperare il modulo per il passaggio di proprietà. Questo deve essere compilato da entrambe le parti, poi serve la fotocopia del libretto di circolazione della vettura e della carta d’identità dell’acquirente.
Quando tutti i documenti sono pronti, allora acquirente e venditore devono portare tutto alla motorizzazione o al Pra per firmare i moduli. Da quel momento, in base alla regione, il passaggio di proprietà può avvenire in giornata o in pochi giorni.
Questa sopra riportata è la procedura da fare per il passaggio di proprietà auto e moto usate "fai da te", cioè quando si effettua una vendita tra privati. Casi diversi spettano alle vetture a km 0 o nuove che ovviamente seguono una procedura diversa, che spetta al concessionario che vende l’auto.
Per le auto storiche, invece, la pratica è identica a quella descritta, ma il costo totale potrebbe esere più basso, visto che ci sono riduzioni per le vetture iscritte all’ASI, l’Automobile club storico italiano.
Poi, c'è il caso in cui l'automobile che si vende è stata ereditata da un parente defunto, che ne era proprietario. In questo caso i costi raddoppiano, perché prima serve effettuare il passaggio di proprietà agli eredi e, poi, all'acquirente. Per velocizzare i tempi il doppio passaggio può essere effettuato con un atto unico al PRA o alla motorizzazione, con costi comunque sempre doppi.
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