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L'agenzia Moody's taglia il rating dell'Italia

L'agenzia Moody's ha ritoccato al ribasso il rating di Italia, Spagna e Portogallo. Quello italiano, in particolare, è stato portato da A2 ad A3, con outlook negativo, e la stessa sorte è toccata a quello spagnolo; quello portoghese è invece sceso al livello Ba3. In discesa sono stati annunciati pure i rating di Slovacchia, Slovenia e Malta. L'agenzia ha inoltre fatto sapere di valutare l'opportunità di abbassare a medio termine il grado di solvibilità massima, ovvero la tripla A, attribuito sin qui a Francia, Gran Bretagna ed Austria. Avvio di seduta stabile per Piazza Affari, nei primi scambi dopo il declassamento, con il Ftse Mib che segna un rialzo dello 0,07% a 16.381 punti. Lo spread tra Btp e Bund è in lieve rialzo: al momento il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco si attesta a 373,48 punti base, contro una chiusura di ieri a 367 punti. Per Moody's il taglio del rating italiano da A2 ad A3 è dovuto innanzitutto alle incertezze legate alla situazione europea, sia per quel che riguarda le riforme in atto sia per quel che riguarda le previsioni economiche. Tutto ciò - spiegano gli analisti dell'agenzia - «peserà sulla già fragile fiducia dei mercati». Ci sono poi le incertezze legate sia alla situazione economica italiana che è in via di deterioramento, come quelle sulla situazione dei conti pubblici, a partire dall'elevatissimo livello del debito pubblico. Infine - sottolinea Moody's, c'è un «rischio significativo», quello che il governo italiano non riesca a centrare gli obiettivi di risanamento a causa della «marcata debolezza strutturale dell'economia del Paese». L'outlook negativo viene spiegato con un possibile peggioramento della situazione economica e finanziaria in Italia a seguuito di un ulteriore deterioramento della crisi del debito nell'Eurozona. Nella nota di Moody's si legge che «le prospettive macroeconomiche europee sono sempre più deboli, fatto che minaccia l'applicazione delle misure di austerity approvate nei singoli stati e le riforme strutturali necessarie per promuovere la competitività». Secondo l'agenzia di rating, questo continuerà a minare la già fragile fiducia dei mercati, facendo aumentare il rischio di ulteriori shock. La decisione di tagliare il rating dei vari Paesi, tra cui l'Italia, è stata dunque presa alla luce «dell'incertezza sulle condizioni finanziarie degli Stati nei prossimi trimestri e il conseguente impatto sulla loro solvibilità». Nello specifico, per quanto riguarda l'Italia ha pesato «l'incertezza sulle prospettive dell'Eurozona riguardo alle riforme istituzionali della cornice fiscale ed economica», unita al fatto che la debolezza delle prospettive economiche europee «complica l'applicazione dei programmi di austerità e delle riforme strutturali necessarie per promuovere la competitività». A questo si aggiunge il fatto che «le misure introdotte dal governo per promuovere la crescita economica richiederanno tempo per dare risultati, comunque difficili da prevedere allo stato attuale delle cose». Altro motivo che ha portato alla decisione di tagliare il rating italiano è che «il Governo italiano potrebbe non raggiungere gli obiettivi sul consolidamento e dimostrarsi incapace di ridurre l`ampio debito pubblico». Moody's ammette comunque che il piano di consolidamento fiscale varato dal Governo Monti e gli sforzi nell'ambito delle riforme economiche «hanno contribuito a mantenere un surplus primario».

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