L’Agenzia delle Entrate, lo scorso anno, inviò ai contribuenti le lettere per comunicare le incongruenze riscontrate sulle spese sostenute e i redditi dichiarati per il periodo d’imposta 2010. Lo scorso anno furono inviate 50.000 lettere quest’anno ne sono in arrivo 300.000. Lo scopo degli invii è quello di invitare i contribuenti a dichiarare dei redditi in linea con il tenore di vita sostenuto paventando la possibilità che il contribuente possa essere soggetto a un accertamento sintetico.
Nelle lettere si chiede conto di “spese apparentemente non compatibili con il reddito dichiarato”. Nel mirino ci sarebbero tutte le entrate e le uscite sostenute per l’anno 2010, acquisto autovetture, imbarcazioni da diporto, spese per lavoro domestico che, se risultassero non in linea con quanto dichiarato al Fisco, potrebbero comportare multe salate in vista delle norme stabilite dal Redditometro.
Già le lettere arrivate ai contribuenti sull’annualità 2009, in merito al nuovo redditometro, quindi all’esistenza di spese incongruenti con il reddito dichiarato, hanno richiamato l’attenzione sulle possibilità di difesa da parte dei destinatari di queste missive. Il nuovo accertamento richiede una certa attenzione anche su quelle che possono essere le spese sostenute nell’ambito familiare, quindi sulle prove da fornire.
Per tali comunicazioni il contribuente può infatti procedere ad effettuare una difesa sullo scostamento rilevato, anche tramite informazione diretta via posta elettronica. La finalità delle lettere è però quella di segnalare al contribuente l’anomalia riscontrata al fine di ottenere comportamenti più virtuosi per gli anni successivi. La lettera, in definitiva, ha il tono di un avvertimento con la funzione di condurre il contribuente a assumere un comportamento diverso, dichiarando, magari già per il periodo di imposta 2011, un importo reddituale più consono.
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