Una ricerca della Banca d’Italia dichiara che la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro è un fattore cruciale di debolezza del sistema, dai dati emerge un 60% di donne laureate con un tempo anche inferiore rispetto ai colleghi maschi e con risultati in media migliori. Ma purtroppo nel mondo del lavoro la presenza femminile è pari al solo 46 per cento della popolazione in età da lavoro, il 20 per cento in meno rispetto alla popolazione maschile.
Il dato più basso di tutti i Paesi europei considerati, se comparato ai ruoli più alti e si considerano le donne con figli. Quest’ultimo il nodo cruciale: il tempo dedicato a casa e famiglia per le donne italiane resta molto maggiore che negli altri Paesi e anche le retribuzioni sono più basse del 10 per cento.
Fabrizio Saccomanni direttore generale di Bankitalia, all’apertura del convegno ha asserito che l’Italia è tra i Paesi più arretrati per quanto riguarda occupazione,equità e uguaglianza per le donne rispetto agli uomini e che a causa di questo l’Italia perde ben 7 punti di PIL ma recuperabili se si arrivasse al 60 per cento di donne occupate stabilmente.
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