Il mercato dei mutui non si sottrae alla crisi, ma l'entità dei cali nella richiesta ha colto di sorpresa gli operatori del settore. A novembre, secondo i dati Crif, le richieste di finanziamento alle banche crollano del 46%, quasi dimezzate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Risultati che ovviamente risentono dei balzi dello spread, ma spiegabili solo prendendo in considerazione l'incertezza sulle aspettative. I consumi si contraggono in generale ma sono i beni durevoli quelli più penalizzati, come dimostra la debolezza del mercato dell'auto o degli elettrodomestici. Lo stesso processo accade nel settore immobiliare.
Scenario confermato da Intesa Sanpaolo, che stima nel 2012 un calo del Pil almeno dell'1 per cento. A pesare, oltre la crisi a livello internazionale, saranno le conseguenze della crisi del debito sovrano in termini di: effetti sulla domanda interna delle tre manovre di correzione fiscale, il perdurare di condizioni finanziarie restrittive; l'impatto negativo sul clima di fiducia derivante dalla crisi sul debito.
Se l'Italia non sorride, all'estero certo non se la passano meglio. La Spagna ha visto dimezzarsi a ottobre le richieste, la Gran Bretagna sperimenta il dato più basso dal 1974 per l'acquisto di case. Con il dato di novembre il bilancio 2011 delle richieste di mutui in Italia vede un calo del 17%, a fronte di una crescita negli ultimi due anni. Osservando i dati mensili si evince una tendenza progressiva al peggioramento a partire da giugno, quasi in coincidenza con l'aggravarsi della crisi dei debiti sovrani in Europa e con i primi sbalzi degli spread per l'Italia.
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