Per usufruire della detrazione del 50% (ex 36) le procedure sono state estremamente semplificate, è stata eliminata la comunicazione preventiva alle Entrate, e ora basta la fattura (anche senza indicazione della manodopera) e il bonifico "tracciabile" che riporti la causale, il codice fiscale del soggetto che esegue il pagamento e la partita Iva (o codice fiscale) del destinatario del pagamento. Nelle opere di recupero edilizio che danno diritto alla detrazione del 50% non sono richiesti determinati parametri di rendimento e non serve la certificazione delle prestazioni energetiche.
Con l’aumento (al 50%) della detrazione sul recupero edilizio, se pur conveniente, bisognerà comunque fare attenzione al cosiddetto rischio dell’incapienza che si presenta quando lo sconto dovuto è maggiore dell’imposta. La detrazione del 50% su un tetto di spesa di 96.000 euro porta a uno sconto di 4.800 euro all’anno, e in questo caso molti soggetti che presentano un basso reddito devono fare attenzione perché non potrebbero utilizzare tutto il bonus fiscale. Secondo le statistiche del Ministero delle Finanze la detrazione media del 36% ammonta a 425 euro all’anno, e quindi nella maggior parte dei casi non vi è in capienza, tuttavia secondo gli esperti del Cresme l’aumento del tetto di spesa a 96.000 euro potrebbe far cambiare la modalità di utilizzo del Bonus e attivare ristrutturazioni e interventi più pesanti. Con il passaggio dal 36% al 50%, a parità di spesa, la detrazione da 425 passa a quasi 600 euro.
Molti sono i soggetti che dovranno prestare attenzione all’incapienza, soprattutto quei soggetti (a basso reddito) che investono somme ingenti (risparmi) per la ristrutturazione della casa, oppure anche i professionisti e lavoratori autonomi che potrebbero avere di anno in anno un reddito diverso (variabile a seguito della crisi economica). Vi è anche da considerare che, ad esempio, imposte come la “cedolare secca” essendo una imposta sostitutiva è staccata dall’Irpef, non può essere usata come base da cui scontare il bonus.
Per quanto concerne la riqualificazione energetica essa può arrivare ad una detrazione annua massima (per la riqualificazione globale) di 10.000 euro con uno sconto medio nel 2010 più elevato di quello del 36% (ma qua non vi sono novità in quanto i tetti di spesa non cambiano dal 2007). L'incapienza era decisamente più probabile prima del 2011, quando il 55% poteva essere recuperato in cinque o addirittura in tre anni.
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