Le parole del commissario europeo Neelie Kroes «l'eurozona può sopravvivere a un addio di Atene alla moneta unica» suonano come macigni il giorno dopo l'annuncio di un nuovo taglio di quindicimila statali. E non solo: nel mirino dell'accordo tra il governo Papademos e la Troika (Ue, Fmi e Bce) ci sono anche pensioni ed enti governativi.
La firma a questo nuovo piano di rigore (che deve avere il via libera dei partiti) è la condizione imposta per dare il via libera alla concessione del secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, da 130 miliardi di euro. Il testo finale del promemoria sarà pronto sui tavoli dei tre leader - Giorgos Papandreou del Pasok (socialista), Antonis Samaras di Nea Dimocratia (centro destra) e Giorgos Karatzaferis di Laos (estrema destra) - per martedì a mezzogiorno. Secondo le prime informazioni a fare sacrifici sono chiamati pensionati e lavoratori.
E così la Grecia scende in piazza. Nuovo sciopero generale di 24 ore. Con il timore di nuovi disordini. L'agitazione è stata proclamata dai principali sindacati del Paese. Tre diverse marce di protesta si svolgono ad Atene dove scuole e uffici pubblici sono chiusi. L'impatto dell'agitazione si è già fatto sentire sul comparto turistico. Nessuna nave è partita questa mattina dal porto del Pireo e lo stop del trasporto pubblico non ha consentito ai visitatori di raggiungere le principali attrazioni, come l'Acropoli. Il personale ospedaliero in servizio è ridotto al minimo indispensabile e in queste ore si stanno fermando anche gli insegnanti e il personale bancario e delle telecomunicazioni.
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