Con il Decreto “semplificazioni fiscali” (D.L. 16/2012) è stata stabilita la possibilità di effettuare, da parte dell'amministrazione finanziaria, l'accertamento induttivo, cioè basato su presunzioni semplici, sprovviste dei necessari requisiti di gravità, precisione e concordanza, in presenza di irregolarità dei dati comunicati con il modello degli studi di settore. Questo a condizione che vi sia una differenza superiore al 15 per cento, o comunque ad euro 50.000, tra i ricavi stimati applicando gli studi e i ricavi stimati sulla base dei dati indicati in dichiarazione. In passato la rettifica induttiva scattava quando il maggior reddito accertato superava del 10% quello dichiarato. Con la modifica portata dal Decreto semplificazioni fiscali si rischia di andare a colpire i grandi contribuenti che non sono i veri destinatari dello strumento accertativo in questione, il quale invece è stato studiato appositamente per colpire l’evasione dei piccoli contribuenti.
La manovra estiva aveva aggiunto al comma 2 dell’art. 39, DPR n. 600/73 la lett. e) in base alla quale era stata estesa la possibilità di effettuare l’accertamento induttivo anche nell’ipotesi di omessa o infedele indicazione dei dati previsti dal citato modello per la comunicazione ai fini degli studi di settore e nel caso di indicazione di cause di esclusione/inapplicabilità degli studi di settore non sussistenti. In pratica, l’accertamento induttivo a causa dell’infedeltà della compilazione del modello degli studi di settore era possibile solo qualora l’errore di compilazione avesse determinato lo scostamento significativo (> 10%) del reddito.
Il Decreto semplificazioni ha modificato tale disposizione normativa stabilendo che l'accertamento induttivo è effettuabile, in quanto gli errori di compilazione del modello comportano una differenza superiore al 15% o comunque a 50.000 euro, tra i ricavi o compensi stimati applicando gli studi di settore sulla base dei dati corretti e quelli stimati sulla base dei dati indicati nella dichiarazione. In sostanza, con la nuova previsione si ha l'innalzamento della soglia del 10%, che viene portata al 15%, con una soglia quantitativa di 50.000 euro.
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