Il consiglio dei ministri ha approvato un decreto che taglia notevolemente i costi della politica delle Regioni. Dalle auto blu ai vitalizi. E prevede sanzioni pesanti, fino alla riduzione dell'80% dei contributi statali e allo scioglimento del consiglio regionale, nel caso i limiti non vengano rispettati.
I Consigli delle Regioni che non attueranno le disposizioni contenute nel decreto sui tagli ai costi della politica saranno sciolti "per gravi inadempienze di legge". Lo ha detto il sottosegretario Antonio Catricalà
Il presidente dimissionario di una Regione non potrà fare il commissario alla Sanità della stessa. È una delle norme approvate nel decreto.
Eliminazione dei vitalizi e metodo contributivo per il calcolo della pensione: sono due delle misure previste dal decreto sui costi della politica approvato dal Cdm.
Il decreto sui costi della politica obbliga anche le Regioni ad attenersi alle regole statali in materia di riduzione di consulenze e convegni, auto blu, sponsorizzazioni, compensi degli amministratori delle società partecipate.
I finanziamenti a favore dei gruppi consiliari, dei partiti e dei movimenti politici vengono ridotti del 50% e allineati al livello della Regione più virtuosa. Aboliti i finanziamenti ai gruppi composti da un solo consigliere.
Sulle spese dei gruppi consiliari arriva un meccanismo di trasparenza che prevede la tracciabilità, oltre al controllo della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza.
Le Regioni che non rispetteranno le misure per il controllo della spesa previste dal decreto approvato dal consiglio dei ministri subiranno un taglio fino all'80% dei trasferimenti dello Stato.
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